Linee minimali ma sensuali e ricche di esotismi e orientalismi. Nostalgico ma dinamico, sempre in cerca: il racconto è sempre d’amore o di viaggio, ché in fondo è la stessa cosa. Un carpe diem raffinato con la borsa in spalla, non importa se è piena o è vuota. Un bagaglio nero fatto di decandenza e capitani maledetti con le loro apocalissi lussureggianti dal cuore di tenebra.
Imaginary
“Tanto che m’importa? Io sono D’Annunzio e la Duse, Pete Doherty e Kate Moss, Herry Miller e Anais Nin, Corto Maltese e Bocca Dorata.
Tutti insieme, in girotondo.”
Un rimando alla classicità e all’innocenza perdute che portano all’azione, all’avventura, senza troppo indulgere nella riflessione. Una vitalità forte, sensuale, fatta di sconfitte e di successi vissuti intensamente, senza mai fermarsi.
Uno spirito rock con la voglia di cercare se stessi nella prossima avventura: non importa se sul ponte di una nave o sul palco di un concerto. Quel che conta è spingersi fino alla fine: è la vita che passa e la vivo tutta.
Libertario e romantico, senza sconti e senza regole, se non le mie e del mio contrabbando: uno spettacolo che metto in scena nel mio salotto pieno delle meraviglie del mio vagabondare e di baci lasciati indietro. Un uomo e una donna avventurosi, liberi, che sanno il fatto loro, ironici ma errabondi, senza mai soffermarsi troppo, malinconici e con un lato oscuro dove l’unica certezza è la prossima meta.